06 Gen Funghi fantastici
Funghi fantastici
Come i funghi possono curarci, espandere la nostra coscienza e salvare il pianeta
a cura di Ivana Margarese
I funghi sono stati utilizzati per migliaia di anni da varie culture come nutrimento, medicamento o medium per indurre esperienze estatiche. Gli antichi greci e romani li consideravano un mistero, dal momento che i funghi non appartengono né al mondo vegetale né a quello animale, e al contempo li destinavano come prelibatezze alle classi privilegiate.
In Messico e in Guatemala gli archeologi hanno scoperto statue che raffigurano gli “sciamani dei funghi”. Le culture messicane Maya, Tolteca e Azteca ritualizzavano infatti il consumo di una gamma ampia di enteogeni, inclusa la psilocibina definita come “ il cibo degli dei”.
Le recenti ricerche scientifiche hanno messo in evidenza come le reti miceliali e fungine siano il fondamento della rete alimentare: il 70% dell’anidride carbonica presente sottoterra è costituita da funghi, sia vivi sia morti:
Ciò che avviene nel sottosuolo di una foresta è altrettanto interessante e fondamentale di ciò che accade al di sopra di essa. Sotto i nostri piedi esiste una rete vibrante di filamenti quasi microscopici che ricicla aria, suolo e acqua in un ciclo continuo di equilibrio e reintegrazione. La sopravvivenza non dipende dal più forte né dal più adatto – ma dal collettivo.
Queste parole di Suzanne Simard introducono efficacemente al percorso di Funghi fantastici, un volume corale, edito da Piano B edizioni. Il curatore, Paul Stamets è un importante e apprezzato micologo statunitense, scopritore di molte nuove specie di funghi, ricercatore appassionato e indipendente, vincitore di numerosi premi.
Funghi fantastici nasce anche dalla collaborazione di Stamets con il regista Louie Schwartzberg, autore del documentario The Magic Beneath Us, in Italia disponibile su Netflix.
Paul Stamets ci guida alla conoscenza della micologia in modo semplice e originale. Il libro si divide in tre sezioni – la prima è dedicata al pianeta, la seconda al corpo e la terza allo spirito – in cui vengono riunite personalità influenti nel campo della micologia, dell’arte, dell’ecologia, della medicina e della ricerca scientifica per raccontare le straordinarie capacità dei funghi.
Nella parte dedicata al pianeta la prima lezione che riceviamo dalle specie fungine è la capacità di sopravvivere creando reti. I funghi creano il suolo, che rende più ampia la capacità di carico dell’ecosistema e incrementa la biodiversità e il circuito.
Si ha la credenza che il riconoscimento parentale sia un comportamento prettamente animale, ma gli studi attuali mostrano come attraverso la rete formata dai funghi micorrizici gli alberi siano in grado di riconoscere la loro progenie e di comunicare tra loro. La comunicazione e la cooperazione consentono di adattarsi ai cambiamenti e di sopravvivere alle minacce presenti nell’ambiente:
È il loro linguaggio universale. Gli alberi più forti supportano quelli più deboli regolando il flusso di anidride carbonica tra loro. Sei un albero madre sa che ci sono parassiti in giro, i sacchi la sua prole in pericolo, provvederà a rafforzare i loro ambienti antagonista. Un buon esempio di questo fenomeno è la Leuca Elena leuco cefalo parentesi comunemente nota con il nome, tra gli altri, di mimosa bianca) originaria del Messico meridionale e dell’America centro-settentrionale. Quando rileva vicino a sé una specie in competizione, questa pianta rilascia una sostanza chimica nel suolo che resta la crescita della concorrente. È una specie di magia, qualcosa che non potrebbe accadere senza la presenza dei funghi.
I funghi disgregano pietre e legno, creano e rigenerano il suolo sul quale camminiamo, influenzano la composizione dell’atmosfera terrestre e possono nutrire e curare, ma anche uccidere. Noti fin dall’antichità per il loro potere nutritivo e il loro fascino ambiguo, i funghi possono essere un prezioso alleato per curare il pianeta: hanno la capacità di ripristinare gli ecosistemi danneggiati, possono scomporre sostanze chimiche dannose, neutralizzare tossine e sono già oggi impiegati per affrontare sversamenti di petrolio e contrastare l’estinzione delle api.
La storia dei funghi – scrive Stamets – “non è che la storia dell’intimo rapporto che ci lega”. Il testo, ricco e plurale, ha come koinè la convinzione che comprendere il terzo regno offra più mezzi per affrontare le sfide che ci attendono: i funghi rappresentano i rimedi ecologici che letteralmente si trovano sotto i nostri piedi. Osservare con attenzione i luoghi in cui viviamo è un compito importante che può mettere limiti all’imperare del mondo virtuale su quello reale:
Il problema più grande che oggi ci troviamo ad affrontare è la nostra esistenza circondata da realtà artificiali, luoghi dove noi stessi inventiamo ciò che ci accade. Più la realtà è artificiale (ad esempio “Il cambiamento climatico è una bufala”), più ci allontaniamo dalla verità. Queste bolle di falsa realtà sono spesso costruite ad arte per servire gli interessi di certi gruppi che stanno cercando di dirottare le nostre coscienze. È come restare bloccati in un videogioco. Si finisce per credere al gioco, e si continua a giocare secondo quelle regole, ma il problema è che sono regole che non si applicano al di fuori di quel videogioco. Iniziando a confrontarci con il mondo reale, una volta immersi nella natura, incontreremo una nuova serie di regole e una conoscenza di base consolidate da interi millenni . Non saremo in grado di risolvere i nostri problemi più urgenti a meno che un numero sufficiente di persone non abbandoni i videogiochi in cui siamo immersi, per riconquistare completamente la consapevolezza della natura
L’ultima sezione del libro dedica un’ampia parte agli effetti benefici delle psilocibina, il principio attivo dei cosiddetti “funghi magici”. Questa terapia psichedelica in base a numerose ricerche si è dimostrata capace di curare una lunga serie di disturbi psico-emotivi: depressione, dipendenze, comportamenti ossessivo- compulsivi. Non si tratta peraltro di sostanze da utilizzare in maniera cronica. Non sarebbe necessario assumere dei dosaggi ogni giorno per tutto il resto della vita: per avere dei benefici basterebbero due o tre volte. Ciò rende i funghi e il loro principio attivo meno appetibili per i guadagni delle case farmaceutiche ma certamente interessanti da studiare per comprendere meglio la natura della coscienza umana. Paul Stamets suggerisce un cambio di paradigma e parla di “ rivoluzione micologica” sottolineando il potenziale di grande cambiamento che potrebbe giungere dall’ascoltare l’insegnamento del cosiddetto Terzo Regno. Una riflessione infine sui risultati positivi degli studi clinici sulla psilocibina nelle persone affette da cancro terminale, ansia da fine vita, disturbi da stress post-traumatici può portare a immaginare nuove strategie terapeutiche, in cui le malattie sono viste come un processo composto da fattori psico-sociali, emozioni, esperienze e stile di vita, e a chiedersi quali siano le fonti della salute e cosa contribuisca a rinforzarla più in linea con il riconoscimento esplicito della connessione tra la nostra coscienza e la natura:
Tutto è Uno, in definitiva, anche se abbiamo spezzato l’intera esperienza della vita in innumerevoli parti disconnesse.
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