08 Apr Studi d’artista: Spazio a tempo, Palermo
a cura di Ivana Margarese
Ci sono luoghi che meglio di altri raccontano la storia di una città, “genius loci” nascosti tra le vie, affollate o meno, che ci troviamo a percorrere. Spazi di incontri, incroci e affinità. Come osserva Italo Calvino (1972) in un pluricitato passaggio de Le Città invisibili ogni città la propria storia l’ha tutta scritta nelle pietre dei suoi palazzi e nei ricordi ad essi legati. Attende soltanto che qualcuno sappia e voglia leggerla. «Ma la città non dice il suo passato, lo contiene come le linee di una mano, scritto negli spigoli delle vie, nelle griglie delle finestre, nei corrimano delle scale, nelle antenne dei parafulmini, nelle aste delle bandiere, ogni segmento rigato a sua volta da graffi, seghettature, intagli, svirgole».
È attraverso gli indizi, che una città rivela il proprio spirito e rivendica una identità percepita e condivisa da chi la abita. Il dialogo con gli artisti e gli artigiani che vivono la città nasce dal desiderio di raccontare delle storie, di comporre elementi che possano farci guardare meglio ciò che abbiamo intorno.
A Palermo abbiamo incontrato le due artiste – Manuela Baldanza e Cristina Ferrara – di Spazio a tempo, un laboratorio situato in una delle vie più note della città.
Perché “Spazio a Tempo”?
Quando 7 anni fa abbiamo scelto questo nome, avevamo un’idea completamente diversa di ciò che sarebbe stato. Spazio a Tempo nasceva come temporary store per il periodo di Natale, finito il quale, ognuna avrebbe ripreso la sua strada. Le cose poi sono andate in modo inaspettato e siamo rimaste, cambiando varie volte “formazione” ma mantenendo il nome perché ci ha portato fortuna e continuava a rappresentarci: uno spazio per noi ma anche per altri artigiani che ruotavano, appunto, a tempo. Oggi Spazio a Tempo è tornato a essere un luogo intimo all’interno del quale sperimentiamo le nostre personalissime suggestioni.
Come nasce la vostra collaborazione?
Facevamo parte di Alab (associazione liberi artigiani artisti Balarm) e ognuna aveva il proprio laboratorio artigianale in centro storico. Poco spazio, molto freddo, zona defilata, insomma… non proprio l’idea di atelier che ognuna di noi immaginava. Poi passeggiando per i Quattro Canti, siamo rimaste folgorate da una vetrina sempre spenta ma da cui si intuiva un interno ampio e con tetti altissimi per di più dipinti con bellissimi affreschi (poi scoprimmo che era una stampa digitale molto kitsch e ci è piaciuto ancora di più).
Abbiamo deciso di unire le forze (entrambe apprezzavamo il lavoro dell’altra) e di convincere il proprietario, molto provato da precedenti esperienze negative, a darci una possibilità. Così è venuta l’idea del temporary che lui, rassicurato, accettò e che per noi si dimostrava una soluzione poco rischiosa.
Il vostro spazio di lavoro si trova nel centro di Palermo, quanto si intreccia ciò che fate con la memoria e la storia di questa città?
C’è un legame fortissimo tra ciò che facciamo e il posto in cui siamo. Ovviamente lo abbiamo fatto a modo nostro, basandoci sulle nostre competenze ed esperienze personali. È il punto di vista della graphic designer Manuela Baldanza, e della fotografa Cristina Ferrara. Entrambe sentono l’esigenza di rappresentare in chiave moderna i simboli della tradizione siciliana attraverso gli strumenti e i linguaggi che conoscono meglio.
Manuela con linee, curve e texture racconta le storie dei Mori Siciliani, della nostra protettrice Santa Rosalia e del Re di Sicilia Federico II trasformandole in icone Pop grazie a un linguaggio visivo contemporaneo e adatto a tutti.
Allo stesso modo la fotografia di Cristina racconta la città con un occhio più intimo e orientato ai particolari: frammenti di antiche maioliche, dettagli dei monumenti storici, elementi floreali spontanei della nostra terra.
Dentro Spazio a Tempo la fotografia e la grafica sono un pretesto per metterci alla prova: non più relegate esclusivamente all’esposizione “a parete” ma viste come un tema da sviluppare in più direzioni: nella creazione di una linea di “oggetti da indossare”, i gioielli, di “oggetti che arredano” le lampade o le marionette in legno personalizzate e di “oggetti da utilizzare” nel quotidiano come i taccuini. E questa è solo una piccola parte del processo di sviluppo delle idee. Molto dipende ancora oggi dal confronto con le persone che incontriamo ogni giorno e dalle suggestioni che ne scaturiscono.
Come mi raccontereste il vostro spazio?
Il nostro è un laboratorio artigianale/spazio espositivo. É un luogo un po’ caotico, come noi, ma accogliente (anche i mobili hanno una storia, vengono dalle case delle nostre nostre mamme e nonne, da viaggi e fiere in giro per il mondo o semplicemente dalla nostra creatività) perché nel tempo lo abbiamo trasformato nella nostra seconda casa. Continua a essere uno “spazio a tempo” perché ogni giorno cambia qualcosa: nuove creazioni da esporre, mobili e lampade per renderlo più accogliente e piante, tantissime piante perché tra di noi c’è anche un’imprenditrice agricola, Cristina che con le sue bellissime piante grasse ha reso il nostro spazio ancora più accogliente e sempre diverso. Per questo dal 2021 siamo Spazio a Tempo Crafts & Plants.
Progetti per il futuro?
Una linea comune: grafica e fotografia insieme che affrontano un nuovo tema sempre legato alla nostra terra. E magari un bel viaggio per aprire la mente e tornare più cariche che mai.
Biografie
Manuela Baldanza in arte Wolla Design, classe 1978. Dopo la laurea in Tecnica pubblicitaria ha lavorato per diversi anni in agenzie di comunicazione, dal 2013 è libero professionista e cura con passione progetti di identità visiva e di interior design. Dal 2015 cofondatrice di Spazio a Tempo Plants & Crafts dove applica la cultura del progetto grafico all’artigianato creativo. Oggi nel suo laboratorio ai Quattro Canti di Palermo rappresenta in chiave contemporanea i temi della tradizione palermitana trasformandoli in quadri, gioielli e pupi (Santa Rosalia, Federico II, Mori Siciliani).
Cristina Ferrara. Laurea in architettura, master in “Rappresentazione fotografica dell’architettura e dell’ambiente” presso la Sapienza di Roma, conduce ricerche sulla città ed il paesaggio contemporaneo, utilizzando la fotografia come chiave di descrizione ed interpretazione. I suoi lavori sono stati esposti in diverse città e pubblicati su Controspazio, Joven e su altre pubblicazioni di settore come Popoli e I Quaderni di Alveare.
Lo Verde Loredana
Posted at 17:02h, 08 AprileComplimenti ragazze!! E complimenti a Spazio a Tempo che ha una sua anima a parte 🥰