17 Mar In Lenore Kandel poesia e vita coincidono
di Dianella Bardelli
Lenore Kandel ( N.Y 1932 – S.F. 2009 ) è stata una poetessa americana della San Francisco degli anni ’60. Leader del movimento dei Diggers è nota soprattutto per un piccolo libro di poesie erotiche, “The love book”.
I Diggers sono stati un gruppo hippy e anarchico attivo a San Francisco dall’autunno del 1966 al Giugno del 1968, quando la summer of love finì nelle mani degli “hip capitalists”, che cominciarono a fare affari con la droga, con gli spettacoli, con i negozi. I Diggers si sciolsero. Ci fu chi si diede all’ecologismo, chi alle religioni orientali, Lenore Kandel rimase fedele alla sua poesia.
Esiste un loro archivio molto interessante: www.diggers.org in cui è possibile vedere il filmato del loro ultimo evento pubblico davanti al palazzo del comune di San Francisco dal 21 Marzo al 21 Giugno 1968 che è documentato in questo filmato fatto dai componenti di questo gruppo:
http://www.diggers.org/nowsreal.htm#film
Le poesie di Lenore Kandel le ho incontrate per caso all’incirca nel 2012. Fanno parte della raccolta The love book e sono poesie d’amore rivolte al suo compagno. Parlano del loro fare l’amore in un linguaggio esplicito. Se pensiamo che furono scritte nell’ America puritana degli anni ’60 ci possiamo immaginare lo scandalo che fecero. Cercando informazioni su Lenore seppi un po’ di cose sulla sua vita che mi fecero innamorare della sua personalità e delle sue poesie. E così mi venne voglia di scrivere un romanzo su di lei. Ricerca delle informazioni e scrittura procedettero parallelamente. Attraverso sue fotografie e filmati mi sono immaginata la sua storia d’amore che diede origine a The love book. Mi sembra una storia d’amore bellissima, tipica del mondo hippy della San Francisco anni ’60 in cui i ruoli maschili e femminili erano separati e distinti secondo il modello dei nativi americani.
The love book è scritto in prima persona e quindi rispecchia le personali esperienze della poetessa; il linguaggio esplicito usato nel poema paradossalmente è ciò che spiritualizza l’atto sessuale in esso descritto e lo rende sacro, pur rimanendo un atto di piacere. A questo proposito in in suo testo molto interessante, intitolato La poesia non è mai compromesso Lenore parla di cosa sia la poesia:
“Due mie poesie, pubblicate in un piccolo libro, trattano d’amore fisico e dell’invocazione, riconoscimento e accettazione della divinità nell’uomo attraverso il medium dell’amore fisico. In altre parole, è un piacere. Un piacere così grande che ti rende capace di uscire dal tuo io privato e di partecipare della grazia dell’universo. Questa semplice e piuttosto ovvia formulazione, espansa ed esemplificata poeticamente, ha sollevato un furore difficile a credersi. Gran parte di tale furore era dovuto all’uso poetico di certe parole di quattro lettere d’origine anglosassone non sostituite cioè da più tenui eufemismi. Gli eufemismi scelti per paura sono un patto con l’ipocrisia e nell’immediato distruggeranno la poesia e alla fine distruggeranno il poeta. Qualsiasi forma di censura, mentale, morale, emotiva o fisica che sia, proveniente sia dall’interno che dall’esterno, è una barriera contro l’autoconsapevolezza”.
Ho cercato informazioni sulla vita di Lenore e quelle che ho ottenuto mi hanno dato la spinta per scrivere un romanzo su di lei che ho intitolato Come sono eccitanti gli uomini che ci spezzano il cuore. Titolo che sarebbe piaciuto alla poetessa perché lei non aveva paura dell’amore e del rischio che si corre ad amare totalmente come racconta nelle sue poesie. Qui un filmato poco noto in cui Lenore Kandel declama sue poesie
https://www.instagram.com/p/BilTS-fg6pa/?utm_source=ig_web_copy_link
Si riferisce al raduno hippy al Golder Gate Park di San Francisco del 1967 dove Lenore Kandel lesse alcune sue poesie.
Fedele alla sua attività di poeta dopo lo scioglimento dei Diggers Lenore Kandel continuò a vivere a San Francisco, mantenendosi con i più vari mestieri, insegnante, guidatrice di autobus, astrologa, danzatrice del ventre.
Un’altra sua raccolta intitolata Word Alchemy (1967) ha un carattere più visionario e simbolico, sintetizzabile da questo verso: “each beast contains its god, all gods are dreams, all dreams are true” ( tratto dalla poesia Freak show and finale). Tutta la sua produzione poetica edita è ora raccolta nell’Antologia Collected poems of Lenore Kandel, pubblicata dalla North Atlantic Books nel 2012, che contiene anche molte poesie rimaste fino a quell’anno inedite.
Love is an art for angels
and we are human, you and I
fallible we are, and fragile
and therefore more than perfect
we take such risks who leap across the void!
perfection is static paradise
but we are human, you and I, and so we dream
and cast pure dreams before us
extending our fingertips beyond the finite edge
to brush that certainty
of ringing bliss
that resonates our dreams
impelling us to be that art
which angels strive to emulate
L’amore è un’arte degli angeli
e noi siamo umani, tu e io
fallibili siamo, e fragili
e quindi più che perfetti
noi ci prendiamo tali rischi che attraversano il vuoto!
la perfezione è un paradiso statico
ma noi siamo umani, tu ed io, e quindi sogniamo
e lanciamo i nostri sogni oltre il margine finito
per sfiorare passando la certezza
di una tintinnante beatitudine
che fa risuonare i nostri sogni
obbligandoci a essere quell’arte
che gli angeli si sforzano di emulare
Traduzione di Dianella Bardelli
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