Vai Pure. Carla Lonzi e questioni di orizzonte.

 

a cura di Anna Rita Merico

 

La vicenda di Carla Lonzi è legata alla sua storia politica all’interno dei Gruppi di Rivolta Femminile dagli anni ’70 del secolo scorso.
Il
percorso di Lonzi parte dal mondo della poesia, procede nel mondo dell’arte e approda all’universo delle relazioni femminili in contesto politico.Importante la sua ricerca sulla produzione letteraria femminile in epoca medioevale e moderna. Lo sguardo e la ricerca di Carla Lonzi spazia dall’universo delle Mistiche a quello delle Preziose rendendoci un percorso di ricerca estremamente interessante. La sua è un’ indagine storicamente collocata eppure, ancora, da riflettere soprattutto se si pensa ai passaggi intergenerazionali. Morel intende aprire ad uno spazio di pensiero sulla figura di questa grande intellettuale italiana a partire dalla vicenda dell’Archivio a cui, la Rivista, ha già dedicato una diretta fb (29 giugno u.s., diretta disponibile su questa pagina) con Anna Rosa Buttarelli, Gianna Cannì, Ivana  Margarese, Samanta Picciaiola e Francesca Sensini.sua la consapevolezza che molti passaggi del femminismo della differenza siano scarsamente transitati tra generazioni creando perdite sia nella trasmissione dei saperi che nella diffusione di pratiche politiche in contesto tra donne.

La Redazione: Ivana Margarese, Francesca Grispello, Giorgio Galli, Anna Rita Merico, Erminia Scaglia.

 

Vai pure, dialogo con Pietro Consagra

Un incalzante dialogo di estrema attualità e coerenza. Un fitto interloquire su posizioni e storia del maschile-femminile a partire da inconciliabili posizioni culturali, sociali, politiche. 25-26-27 aprile 1980 e 9 maggio 1980: queste le date delle registrazioni riportate nel testo, a casa di Carla Lonzi. In questo testo torna la centralità della domanda di Lonzi: “… come mai la donna non arriva al punto di soggettività che crei una duplicità di coscienza sul mondo. Siccome sento che le coscienze sono due, non è una, però poi di fatto ce n’è solo una e quella va a ruota libera come se l’altra non ci fosse, e l’altra si comporta come se non ci fosse davvero, allora io il problema che mi pongo è quello…”

Lavoro di disciplinata ricerca delle parole. Come dire che, in una relazione d’amore, la donna conosce l’invisibilizzazone di sé tutta giocata dentro quell’impercettibile tratto simbolico in cui è naturale che avvengano dinamiche di occultamento della soggettività femminile?


Cosa è una relazione di coppia per una donna?

Nel rapporto, Carla Lonzi, pensa all’importanza di una coscienza della realtà, tale coscienza deve poter essere ed esprimersi sia per il maschile che per il femminile. E’ una coscienza che deve poter essere in grado di rimuovere quei punti morti presenti allorquando i dati culturali tengono presente, esclusivamente, l’esistenza della coscienza maschile. Un rapporto, dunque, è possibile solo se vi è una dualità reale, una conoscenza e una modificazione reciproca del proprio sguardo della propria cultura. Allorchè ciò non accade si apre, all’interno della relazione, lo spazio per la spaccatura e la crisi.

Il tema dell’autenticità non consente a Carla Lonzi di poter viver nella finzione, nella maschera. Quando una donna è accanto ad un uomo cosa chiede l’uomo alla donna? Accudimento? Sostegno al (di lui) ruolo? Copertura di bisogni sociali? Adesione ai di lui successi? Lonzi attraversa le distanze tra piano sociale e piano privato, le estraneità che fanno percepire una donna (a sé) come inadeguata. Carla Lonzi trova le parole e le domande per scandagliare questa dimensione dello stare insieme in cui funzionano, in maniera diversa, le alleanze. Alleanza per un uomo è l’insieme di donne che plaudono (“ho bisogno di quella complicità…”) afferma Pietro Consagra cercando parola per dire di un contesto in grado di sostenere il proprio lavoro artistico.

Io non posso lavorare senza desiderare che ci siano delle persone che mi vengano a dire <bravo>”

Importante un altro tema affrontato nel testo: cosa accade quando donne portano fuori, incautamente, dai luoghi dell’autocoscienza consapevolezze guadagnate nei luoghi separati? Quel “portar fuori” fa sentire a Carla Lonzi la necessità di una riflessione sulle modalità attraverso cui avviene il riconoscimento del lavoro intellettuale maschile e femminile. Il tema dell’assorbimento,nella cultura data, degli avanzamenti di coscienza guadagnati dalle donne, porta ad un ignorare il femminile, annullarlo, continuare a togliere valore ad esso. Il riconoscimento costituisce un dato importante relativo al parlare senza potere esperito, quotidianamente, dal femminile.

Quando parlo del mio dramma cosa intendo dire?Intendo dire che la coscienza si svolge nell’autenticità, l’individuo prende coscienza di sé nell’autenticità… Il colloquio che gli permette di prendere coscienza di sé è il colloquio con me, con la mia coscienza di donna che adesso c’è. Io ho solo il potere della mia coscienza, non voglio che diventi un potere istituzionale, culturale. Quindi quello a cui aspiro utopisticamente è che venga data testimonianza di questo fenomeno che io incarno. In che modo? Il modo lo deve trovare l’altro.”

Un percorso intenso per dire di un distacco dal maschile e di una precisa collocazione di sé nel mondo. E’ distacco che ha a che fare con la raggiunta consapevolezza che, per raggiungere la libertà femminile, non sia necessario scegliere un uomo. E’ un passaggio esistenziale e politico capace di definire ulteriormente il passaggio culturale, storico e simbolico all’intero del quale si definisce un modo di essere al di fuori di ruoli codificati.

La questione relativa al due delle coscienze, tornerà con esiti fecondi nella filosofia di Luce Irigaray e di altre pensatrici. Saranno Loro a sistematizzare l’esistenza della dualità sul piano ontologico consentendo il definitivo oltrepassamento  della visione di un essere neutro d’impianto aristotelico. La dualità dell’essere come dato costitutivo la radice del femminile-maschile, consentirà di accelerare indagine e analisi su critica letteraria, universo filosofico, simbolico in arte, elaborazione e contenuti della spiritualità nell’universo femminile.

Nulla di scontato, ancora oggi, in questi contenuti. La responsabilità di continuare a dirne è responsabilità sia verso quanto abbiamo ricevuto dall’esito del lavoro politico di quegli anni sia dalla necessità di pensare la memoria come tessitura al presente per un progetto futuro.

 

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