19 Mag “Siamo fatte di carta” di Anna Maria Scocozza e Floriana Porta
di Anna Rita Merico
la luce nutre
un sottile intreccio
carto-frammenti1
Un libro di manufatti con materiali riciclati, un libro con haiku e baishu. Un insieme che rende leggerezze e pensieri filati al vento del desiderio. Pagine in cui passeggiare con visionarietà attenta. Un andare all’interno di corpo e pensiero femminile attraverso oggetti d’uso comune che entrano dolcemente in metamorfosi grazie al lavoro di parola e di modellatura delle Autrici.
Una sospensione del tempo agita attraverso la filatura di carta riciclata o filata e tessuta o carta da imballaggio, sassi di mare, rametti, legno spiaggiato, filo di carta animata…
Affido fossili di luce al prezioso filo della parola,
custode di sillabe folgoranti,
tortuose, sognanti, prossime all’enigma.
Raggi filamentosi si protendono, si allungano,
perdono la loro forma.
Si denudano, si svestono,
piegando il tempo che scorre lontano.
Il senso è nel suono e nel suono è il senso
di un’opera assoluta, perfetta
ma che non sarà mai compiuta.2
Un testo in cui la dimensione poetica attraversa ogni angolo del dire. Anche le tracce utili per le Opere reinviano a un pensiero che è dentro di dialogo tra due progetti creativi. Le sezioni sono: Vestimenti poetici, Camminare la poesia, Opere libro, Eco-Gioielli, Maschere di carta. Cinque sezioni che portano all’interno di mondi in cui naviga la pacatezza di un pensiero poetante e l’indagine sul corpo femminile attraversato da un vedere empaticamente vicino. Il testo apre, ancora, alla questione del corpo femminile guardato e rappresentato da donna. A quanto questa dimensione apra a nuove grammatiche espressive e simboliche. A quanto questa dimensione apra a orizzonti di parola non previsti e ad accessi inediti alla realtà, ancora oggi.
…
Ogni sillaba assumerà forme insolite,
sopravviverà come un fossile imprigionato
in un dedalo di madide foglie,
insabbiate, inafferrabili
ma mai cieche ed estranee.
…
Emerge forte la relazione progettuale tra le due Autrici. Relazione di intenti in cui la cifra dell’affidamento dell’una all’altra produce armonia di ricerca creativa.
Sembra di sostare in una stanza del ricamo di quelle in cui le donne si riunivano tra bissi, fiandre, lini, sangalli, sete marezzate o tessuti al telaio, pizzi e punti traforati a dire di intenti nel riconoscimento della maestra e nell’avanzamento di saperi femminili ritenuti socialmente minori ma, nei fatti, saperi nati e cresciuti nell’alveo di luoghi separati e protetti. Stanze di odori e suoni in cui le donne hanno potuto avere cura di sé lasciando procedere abilità, fonte di sostentamento, creatività, relazione femminile.
Il mondo delle cromie si dipana incontrando tutti i colori della terra ad indicare connessioni antiche tra corpo femminile e Natura. Emerge un intenso dialogo tra ricerca cromatica e oggetti trasformati in leggeri intrecci di sculture. E’ come se il colore fosse un elemento materico tra gli altri. Gl’intimi di un’etica dell’abitare emergono da queste pagine e ci intrattengono in un fecondo spazio di riflessione. Di lucore a sé il modo in cui viene tratteggiata la presenza della ferita e la sua cicatrizzazione.
L’Albero-nido, la Corazza poetica, la Religione dei fiori, la Tessitrice di storie, il Sarò sempre in una forma diversa, la Mistica vegetale. Sono alcuni degli universi che rimandano a ricuciture capaci di richiamare ad una visione attiva del dolore come luogo da attraversare per procedere nel cammino della propria evoluzione personale e progettuale. All’interno degli oggetti la ricucitura avanza netta sulla frammentazione. L’armonizzazione rende il senso della cura di sé e del mondo messo al mondo. Un procedere in relazione creativa per donare una diafana e, al contempo, forte metafora poetica sul corpo femminile e la possibile rappresentazione della sua bellezza-integrità.
Prego
nel bisbigliare del vento
dove non servono le bugie
nel volo notturno delle stelle
perse, fisse, ma pronte ad evolversi
nei capogiri invisibili delle Perseidi
abbracciate ad ogni scintilla divina
nel corpo dell’universo
dove ogni giorno si celebra la poesia.
1 Anna Maria Scocozza (sculture) e Floriana Porta (testi poetici), Siamo fatte di carta – Arte e poesia al femminile – Ventura Ed. 2024, Progetto grafico di Sabrina Gennari, pg 69
2 Tutti i testi e le Opere riportate sono tratte dal testo Siamo fatte di carta, cit
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