Via del vento Edizioni: intervista a Fabrizio Zollo

Via del vento Edizioni: intervista a Fabrizio Zollo

a cura di Ivana Margarese

Le immagini pittoriche e fotografiche (ad eccezione del ritratto di Gianna Manzini) sono di Fabrizio Zollo

 

 

Le Edizioni Via del Vento traggono nome e ispirazione da una strada e da luogo geografico, Pistoia. Questo mi ha ricordato la magia del “C’era una volta” delle fiabe quando da bambini ci si metteva in silenzioso ascolto di una storia.

Via del Vento, così chiamata perché vi spira sempre vento, pure in agosto, era l’antico nome di via Vitoni, una strada secondaria del centro storico dove si raccoglie tutta la storia letteraria pistoiese del Novecento. Qui hanno vissuto e trascorso la giovinezza tre grandi scrittori pistoiesi come Gianna Manzini, Piero Bigongiari e Sergio Civinini, che in periodi diversi hanno segnato la storia letteraria della città. In una strada così breve ma così densa di richiami e suggestioni è nata nel 1991 la casa editrice, allo scopo di perpetuare la vocazione letteraria dell’ex via del Vento, che nel corso degli anni successivi si è sostanziata in quattro collane a pubblicazione quadrimestrale. Una casa editrice “di nicchia”, pensata per un pubblico di amanti della letteratura italiana e straniera del secolo scorso, che tende a privilegiare alcuni autori “di culto” e che ha sempre tenuto come punto di riferimento la qualità letteraria del prodotto, senza guardare alla sua commerciabilità e ai possibili vantaggi economici. Delle quattro collane in catalogo, oggi è rimasta attiva solo la collana di prosa «Ocra gialla».

Cosa facevi prima di diventare editore? Quale è stata la tua formazione?

I miei studi, mio malgrado, sono stati quelli commerciali e ragioneristici (sono laureato in Scienze Economiche), ma la mia inclinazione è sempre stata quella verso le arti e la letteratura. Mi dedico alla pittura, alla scultura, alla fotografia. Ho tenuto mostre in Italia e in Francia. Scrivo, e leggo preferibilmente letteratura del Novecento.

Nel vostro catalogo c’è una collana, curata da te, dedicata alla poesia, Acquamarina. Puoi dire qualcosa in proposito?

La collana di poesia straniera «Acquamarina», è nata nel 1997 ed è rimasta attiva sino al 2012, con 48 titoli di altrettanti grandi poeti stranieri. I volumetti di una quarantina di pagine ciascuno contengono una selezione in nuova traduzione delle liriche di ciascun poeta. Tutti sappiamo dell’importanza, specie nella poesia, della traduzione. Essendo oltre che editore anche curatore di collana, ho scelto sia i poeti, sia la selezione delle loro poesie da pubblicare. Il traduttore (lui stesso poeta) ha curato oltre alla traduzione la postfazione al volumetto. A pubblicare la poesia mi ha spinto il considerarla sempre la massima espressione letteraria, un distillato del sentire dell’individuo sensibile che fa uso del dono della parola per esprimere un sé in cui anche altri possano riconoscersi. Un testo poetico per convincermi doveva avere quel mix di profondità, concisione e ritmo che solo la lirica dei grandi sa esprimere. La vera poesia poi secondo me non deve essere mai prosastica, e presentare quei vertici, e quelle profondità, della parola capace di esprimere anche il non detto. Molti titoli della collana di poesia straniera «Acquamarina», tutt’ora presente nelle librerie, sono andati esauriti, tra questi: Edith Sodergran, Arsenij Tarkovskij, Antonin Artaud, Rainer Maria Rilke, Emily Dickinson, Emily Bronte, Fernando Pessoa, Anne Sexton, Sylvia Plath. La collana è ormai cessata per la mia impossibilità di portare avanti contemporaneamente quattro collane, ma i volumetti vengono richiesti tutt’ora, e forniti fino ad esaurimento delle disponibilità.

Di cosa tratta la vostra collana Le streghe?

Nella ormai cessata collana «Le streghe» ho pubblicato i grandi letterati pistoiesi del Novecento, a cominciare da Gianna Manzini e Piero Bigongiari, che ritengo due figure centrali nella storia letteraria della nostra città: la Manzini è stata interprete di una “prosa d’arte” che le ha guadagnato la definizione di “Virginia Woolf italiana”, mentre Bigongiari è stato un esponente di spicco dell’ermetismo fiorentino. Vi ho pubblicato anche scritti, memorie e saggi inediti di artisti pistoiesi o di origine pistoiese come l’attore Ives Montand, lo scultore Marino Marini, il regista Mauro Bolognini, o come il pittore Antonio Puccinelli, attivo a Firenze e Pistoia nella seconda metà dell’Ottocento, importante anticipatore della corrente dei Macchiaioli, così come lo fu Eduard Manet per gli impressionisti.

fotografie di Gianna Manzini

Quali i progetti futuri?

Resistere. Di questi tempi non mi pare un impegno di poco conto. Continuare a proporre testi di grandi autori italiani e stranieri del Novecento inediti in Italia. Si usa dire che la poesia ci salverà, io aggiungerei che la letteratura in generale ci salverà e la sua diffusione – alimentando e arricchendo il nostro spirito – potrà rappresentare un argine al dilagare dell’ignoranza massificatrice, al qualunquismo, al populismo, alle sempre in agguato derive autoritarie.

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