Arianna

Arianna

 

di Tiziana Menegazzo

Immagini di Stefania Onidi

 

 

Mi chiamo Arianna e sono un’altalena.
Oscillo tra la terra e il cielo senza potermi fermare.
Quando sono in alto il cielo non mi vuole, quando torno giù la terra mi rimbalza.
Orfana di tutte le accoglienze,
ho immaginato a lungo una tregua all’ombra di pini profumati di resina con il mare davanti a cui chiedere un sogno che forse è un ricordo
Ma niente da fare, loro non vogliono.
Loro, gli dei, nella loro fragorosa lontananza, dicono che ho un destino regale che viene prima, prima del fratello stellato, prima della dimenticanza dell’ateniese rapitore di fanciulle, prima del padre funesto.
Prima.
Dicono che lo devo accettare e, prima ancora, indovinarlo. Perché? Sono già di stirpe regale in quanto figlia di Minosse.
Cosa c’è ancora? Ma loro insistono. E’ fatta di altro la tua regalità Arianna, non di sangue
Smetti di giocare Arianna, dicono, entra nel tuo destino, Arianna. Non sei la fanciulla abbandonata dallo spergiuro viaggiatore
Ancora? Perché? Lasciatemi stare nello svenimento
Creta è dolcissima, sa di miele mare. Quale destino per me? Mi chiamo Arianna e sono un’altalena, insisto. Lasciatemi stare. AltalenaAltalenaAltalenaaltalenaAltalena.
Lasciatemi stare nel vento.
Lasciatemi stare nel silenzio (di miele)
Ma loro insistono.
Dicono che io sia il labirinto.
No, non è vero, il labirinto l’ha fatto costruire mio padre per far tacere la sua vergogna. Questo lo so bene.
No, Arianna, tu sei il labirinto, tu hai il segreto.
E sia, va bene,
Sì, questo lo so. So del segreto.
Allora accetta di viverlo,Arianna, continuano a dire, inesorabili gli dei.

Sei il labirinto Arianna. Sei una danza.
Danza il labirinto che sei, Arianna.
Dicono, che nella ripetizione della danza ci sia lo svelamento dell’enigma, l’incontro col segreto:
il segreto di un fratello oscuro e inconsapevole.
Sì io so, è vero, io so.
Ma lasciatemi stare sull’altalena, lasciatemi trovare un po’ di pace nell’oblio gonfio di iodio, nell’eterna ripetizione del tempo che l’altalena accompagna . Lasciatemi trovare la pace, voglio essere una ragazza, non la reminiscenza di una sapienza mitica fatta di serpenti e tori fioriti che abitano i miei sogni incerti No Arianna, altro è il tuo destino.
Danza Arianna, danza il labirinto.
Un giorno, dopo che l’ateniese dai capelli rossi avrà sparso il sangue del mio sangue in nome di una giustizia di cui mi sfugge il senso, cadrò in un sonno simile alla morte e il dio che viene con le pantere mi porterà via.
Via da questo dolore, via dallo strazio di un fratello che non non sa di essere il prezzo di una colpa che non è la sua.
Via dalla sua notte oscura.
No Arianna, non è possibile. Danza Arianna, danza. Stai già danzando Arianna, l’altalena è la tua danza. Non avevi capito?
Sì, ma non volevo.
Non puoi sfuggire al tuo destino Arianna, sei la Signora del Labirinto.
Tu sei il Labirinto e solo tu sai.
Sì, è vero, io so. Volevo la pace, ma il furore inesorabile del Fato mi trascina nell’incendio del mio destino:
Mi chiamo Arianna, sono un’altalena, una danza e il labirinto. Mi è concesso di illuminare l’oscurità dei meandri più profondi e indicibili. Fino al cuore della notte della ragione. Là dove c’è colui che non sa: Asterione,lo stellato, sangue del mio sangue, il fratello che muggisce alle stelle, rinchiuso per la colpa di chi troppo ha desiderato, sfidando ogni legge.
Allora io, Arianna, altalena e labirinto, danzo il segreto del magnifico toro imprigionato, danzo la mia ombra, danzo tutte le notti di tutte le eternità. Poiché sono Arianna,danzo la notte del segreto e del toro.

Sono l’alba di tutte le notti e danzo.
Sono Arianna di giorno e il Minotauro di notte. Non so bene dove sia il confine tra noi. Dicono che sia in quella testa di toro.
Ingenui!
Ingenui a credere che l’attimo in cui l’eterna trasformazione della materia ha scelto di fermarsi per respirare sia un’affermazione di senso compiuto! Sceglie di sostare nel toro, e non a caso, e non per una colpa. Ma per una memoria antica nutrita di miele e vento salato. Solo un attimo, si ferma solo un attimo poi riprenderà a correre. E poi di nuovo e ancora senza fine e senza inizio Questo è il vero segreto, il vero mistero. La vita e il suo ininterrotto incarnarsi Fratello e sorella sono un unico destino. Questo voi non lo sapevate, lo avete dimenticato barattando la danza con l’ acciaio
E quando l’ateniese dai capelli rossi spargerà il sangue del mio sangue, invocando la giustizia di una ragione che non comprendo,
misericordioso, il dio che viene con le pantere, prenderà il mio cuore spezzato e gli permetterà ancora di danzare l’alba in ogni oscurità. Mi porterà via da ogni definizione e da ogni dolore
Allora e solo allora danzerò.
Per sempre.

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